Pagina:Gibbon - Storia della decadenza e rovina dell'Impero romano I.djvu/276


dell'impero romano cap. vi. 239

sone di quegli abitanti, quando la fertile costa dell’Affrica fu ridotta in provincia1.

La Spagna, per un destino singolare, era il Messico ed il Perù dell’antico Mondo. La scoperta del ricco occidental continente fatta dai Fenicj, e l’oppressione di quei popoli innocenti, forzati a faticare nelle loro proprie miniere pel vantaggio degli stranieri, formano un esatto quadro della più recente storia dell’America spagnuola2. I Fenicj non conoscevano, che la costa marittima della Spagna; ma l’avarizia insieme e l’ambizione portarono le armi di Roma e di Cartagine nel cuore di quella provincia, e vi furono quasi in ogni parte trovate miniere di rame, d’argento e d’oro. Vien fatta menzione di una miniera vicina a Cartagine, che rendea venticinque mila dramme d’argento al giorno, ovvero quasi seicentomila zecchini l’anno3. Le province dell’Asturia, della Galizia e della Lusitania rendevano annualmente ventimila libbre di peso d’oro4.

Non abbiamo nè tempo nè materiali per continuare questa curiosa ricerca riguardo a tutti quei potenti Stati, che assorbiti rimasero nel romano Impero. Possiamo per altro formarci qualche idea della rendita di quelle province, nelle quali v’erano ricchezze considerabili, o depositatevi dalla natura, o ammassate dagli

  1. Appiano in Punicis p. 84.
  2. Diodoro di Sicilia l. V. Cadice fu fabbricata dai Fenicj, un poco più di mille anni avanti la nascita di Gesù Cristo. Vedi Velleio Patercolo l. 2.
  3. Strabone l. III p. 148.
  4. Plinio Stor. Nat. l. XXXIII c. 4. Parla egli ancora di una miniera d’argento nella Dalmazia, che rendeva allo Stato cinquanta libbre il giorno.