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204 | storia della decadenza |
Le savie istruzioni di Severo non fecero mai una impressione durevole sullo spirito del suo figlio, che sebbene non mancasse d’immaginazione e d’eloquenza, non avea nè giudizio, nè umanità1. Caracalla ripeteva spesso una massima pericolosa degna di un tiranno, e da lui posta in pratica sempre:,,assicurarsi l’affezione dei soldati, e poco valutare il resto dei sudditi2,,. Ma la liberalità del padre era stata regolata dalla prudenza, e la indulgenza di lui verso le truppe fu temperata dalla fermezza e dall’autorità. Il figlio non conobbe altra politica che una cieca profusione, la quale produsse l’inevitabil rovina dell’esercito e dell’Impero. Il valor dei soldati, in vece di essere fortificato dalla severa disciplina del campo, si ammollì nel lusso delle città. L’accrescimento eccessivo della loro paga e i donativi3
- ↑ Dione l. LXXVII p. 1296.
- ↑ Dione l. LXXVI p. 1284. Il Sig. Wotton (Stor. di Roma p. 330) crede che questa massima fosse inventata da Caracalla, ed attribuita a suo padre.
- ↑ : Secondo Dione (l. LXXVIII p. 1343) i donativi straordinarj, che Caracalla faceva alle sue truppe, ascendevano annualmente a settanta milioni di dramme, circa cinque milioni di zecchini. Vi ha, sul proposito delle paghe militari, un altro passo di Dione, che sarebbe assai curioso, se non fosse oscuro, imperfetto, e forse corrotto. Tutto quel vi si può ricavare, è che i soldati Pretoriani ricevevano ogni anno 1200 dramme, ottanta zecchini. (Dione l. 77). Sotto il regno di Augusto avevano per ogni giorno due dramme o sia due denari al giorno, (Tacito An. I 17.) Domiziano, che aumentò la paga delle truppe per un quarto, dovè far montare quella dei Pretoriani a 960 dramme l’anno (Gronovio de Pecun. veter. l. III c. 2.) Queste successive aumentazioni rovinarono l’Impero, perchè il numero dei soldati si accrebbe insieme con la paga. I soli Pretoriani, che non erano a principio che dieci mila, furono poi cinquanta mila.