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nel nostro, si è sostenuta in dominio sopra lo spirito umano. Egli, essendo governatore della Gallia Lionese, avea perduta la prima sua moglie1. Nella scelta della seconda, non pensò che ad unirsi con una, il cui oroscopo promettesse fortuna; ed avendo rinvenuto che una giovane dama di Emesa nella Siria era nata sotto una costellazione che prometteva il trono, ne ricercò e ne ottenne la mano2. Giulia Domna (tale era il suo nome) meritava tutto ciò che le stelle le promettevano. Conservò fino in età avanzata le bellezze della persona3, ed unì a vivace immaginazione, fermezza d’animo, e giudizio esquisito, doti raramente concesse a quel sesso. Le sue amabili qualità non fecero mai grande impressione sul cupo e geloso carattere del suo consorte; ma nel regno del figlio essa amministrò gli affari principali dell’Impero con una prudenza, che sostenne l’autorità di Caracalla, e con una moderazione, che ne corresse talvolta le stravaganti follìe4. Giulia si applicò alle lettere ed alla filosofia con qualche buon successo e colla più splendida riputazione. Era essa protettrice di tutte le arti, ed

  1. Verso l’anno 186. Tillemont è miseramente imbarazzato per ispiegare un passo di Dione nel quale l’Imperatrice Faustina, morta l’anno 175, viene introdotta come una che ha contribuito al matrimonio di Severo e di Giulia l. LXXIV p. 1243. Questo dotto compilatore non si rammentò, che Dione non riferisce un fatto reale, ma un sogno di Severo; ed i sogni non sono circoscritti da’ confini di tempo o di luogo. Tillemont s’immaginò egli che i matrimonj si consumassero nel tempio di Venere in Roma? Stor. degl’Imperatori, tom. III p. 389, Nota 6.
  2. Stor. Aug. p. 65.
  3. Stor. Aug. p. 85.
  4. Dione Cassio l. LXXVII. p. 1304. 1314.