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e le massime del suo predecessore. Questi due regni sono forse il solo periodo della storia, nel quale la felicità di un gran popolo sia stata il solo oggetto di chi lo governava.

Tito Antonino Pio era giustamente stato chiamato un secondo Numa. Lo stesso amore della religione, della giustizia e della pace, formava il carattere distintivo di questi due Principi. Ma la situazione dell’ultimo gli aprì un campo più largo all’esercizio di queste virtù. Numa poteva solamente impedire pochi vicini villaggi dal devastarsi scambievolmente le loro campagne. Antonino diffuse l’ordine e la tranquillità sulla maggior parte della Terra. Il suo regno è distinto dal raro vantaggio di fornire pochissimi materiali per la storia, la quale veramente non è quasi altro che il registro dei delitti, delle pazzie e delle sventure degli uomini. Nella vita privata era amabile e buono. La natural semplicità della sua virtù non conosceva la vanità, o l’affettazione. Godeva con moderazione dell’illustre suo grado, e dei piaceri innocenti della società1; e la benevolenza del suo animo si palesava nella dolce serenità del suo volto.

La virtù di Marco Aurelio Antonino era di un carattere più severo e più faticoso2. Era il frutto di

  1. Questo Principe amava gli spettacoli, e non era insensibile ai vezzi del bel sesso: Marco Aurelio I 16. Storia Augusta p. 20 e 21. Giuliano nei Cesari.
  2. Marco Aurelio è stato accusato d’ipocrisia, e i suoi nemici gli hanno rimproverato di non aver avuto quella semplicità, che contrassegnava Antonino Pio, e Vero pur anco: Storia Augusta 6. 34. Questo ingiusto sospetto ci fa vedere quanto le qualità personali sieno più applaudite delle virtù sociali. Marco Aurelio egli istesso è tacciato d’ipocrisia, ma lo scettico più grande che dar si possa, non dirà mai che Cesare