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SECONDO 29

         120Tu mi sarai mercè
           Del lungo mio soffrir...
         Viver vogl’io con te,
           Con te vogl’io morir.

Pri.

Che vi par, Siniscalco,
Di sì bell’apparecchio?

Sin.

                                125Anch’io sorpreso
Ne son con voi: magnifico mi pare.
Ma... altezza, il desinare...

Pri.

Impossibil mi sembra

(come sopra)

Che ordinato tal pranzo abbia sì presto.

Sin.

130Sorpreso anch’io ne resto;
Maggior di sè lo fece
Di servirvi la brama....
Ma il desinar, madama...

Gia. (al Sin.)

                  Io vi ringrazio
Che servirmi d' interprete volete.

Pri.

Andiam.

(avviandosi alla tavola)

Sin.

                  (Respiro alfin.)

Pri.

                                               135Posto prendete.
(siede, e fa seder Gian. alla destra, e il Sin. alla sinistra)

Gia.

Procuriamo che il pranzo
Sia più gajo col canto.
Che vi par Siniscalco, del pensiere?

Sin.

Io son d’altro parere:
Quando mangio non canto.

Gia.

                                                    140Ebben: mangiate,
Ascolterete almen.

Sin.

(sempre mangiando) Sì, sì: cantate.

Gia.

Comincia tu, Oliviero,
La canzon del poeta provenzale.
Una strofa per un ne canteremo.

Ped.

145E noi risponderemo
Con allegra ballata alla canzone.

Oli.

Io son pronto.