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PRIMO 17

Gia.

     La vedrò ben volentieri:
     275Amo molto la bellezza.

Sin.

     Ed insisti?...

Gia.

               Di restare.

Sin.

     E pretendi?...

Gia.

                Desinare.

Sin.

     Oh! cospetto! la vedrai...
     Tu, briccon, la pagherai...

(a Ped.)

Ped.

     280Io che ci entro, poveretto?

Sin.

     E’ tua colpa.... è tuo difetto...

Ped.

     Per pietà, signor borghese...

(a Gian.)

Sin.

     Ambedue farò impiccar.
Sì, furfanti, sì, fra poco
     285Tanto eccesso fia punito:
     Un par mio non va schernito,
     Chi son io vi vo’ insegnar.
     (Tanta bile in me si desta,
     Che mi sento soffocar.)

Gia.

290Io, signor, non prendo foco;
     L’ira nuoce all’appetito,
     Ed il pranzo stabilito
     Indigesto mi può far.
(Una scena come questa
     295E’ difficile a trovar.)

Ped.

Messer Gianni, è lungo il gioco...
     Mi ponete a mal partito.
     Eccellenza, ei mi ha tradito...
     Lui dovete condannar.
300(Ah! se salvo la mia testa
     Un miracolo mi par.)

(partono)