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SCENA VII.
Siniscalco e detti.
Gianni sta seduto tranquillamente in disparte. Pedrigo tenta di celarsi più che può fra il seguito del Siniscalco.
Sin.
Venga ciascun qual fulmine
Agli ordini ch’io dono;
Rispetto alla mia carica,
Gran Siniscalco io sono:
220La principessa imposemi
L’ordine d’ordinar,
Dunque.... umilmente uditemi,
Ordino.... il desinar
Ped.
(Ahi! ahi! qui vien l’imbroglio:
225Non so che dir, che far.)
Gia.
(Gonfio è costui d’orgoglio,
Ma gli dovrà passar.)
Sin.
Ebben? ciascuno è immobile!
Il locandier non viene!
Ped.
230(Qui perorar conviene.)
(facendosi avanti)
Sin.
Dov’è colui?
Ped.
Son qua.
Signor... poichè l’onore...
(con sommo imbarazzo)
Mi ha fatto d’onorarmi...
Avrò l’onor maggiore...
235Di dirle e protestarmi...
Che il pranzo... da pranzare...
L’albergo... d’albergare...
Stanze, cucina e conto
Tutto era pronto... ma...
Sin.
Che ma?
Ped. (accennando Gian.)
240 Quel galantuomo
Per me risponderà.