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A rii iy- 74 'MI1 % P> fctt i* iki ck rJ ur H ù. 'M Ut' 'tt- (jit itti MI! i u Ignoranza 5* che vi etimo (Ir a La faenza > la qual ha ori- enne da nofhi fèniche albergano nelcapòi là doue le altre membra fono boiate, S*. imperfette : e ciò fign fica l’ignoranza, chex perfe cagione d’oqni difetto, Ma e vnito il volto di quella figura all’ altre membra , perche in quefia Accademia trouafivniia la dottrina all’ignoranza, Noi Accademicifi slimiamo ignoranti perofi amo folle citi nell’apparar le dottrine fi che da quefla hu mil eftimatione ne dipende la perfettione dell intelletto nofiro, Et non mai cefiare- mo di faticarcifin che habbiamo data l’vi- tima mano a quell’imagine imperfetta, il che ci dirnofir a quel moto pieno di fommo artificio, ViQVe AD VNGVEM. Et io inpar tic olare^ch erutto dì reputandomi ignorante fiofempre defideratofper intendere tutte le cofie ,per appagar il mio gl ufi o,e ragioneuole di fi derio, mi fon rìco- ueratoin quefla nobilifiima Accademia: do ue fiero fatiar pienamente l'intelletto mio con quel dolce cibo, che nudrifee l’anime nofire. Per ci oche qui e r'pofia quell’indorat a,e famofìfiimamerfa, del Sole, c «
■** < i * % v fr Moto del- l'imprefcu» dell' Accade mìa de follet iti. Allude#' l'attirar e# alla fìtti, particela tmprefe Digitalizzato da Google