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11»«» dt' ' ■fili/ a /xi fùk tifi far ti m % riti •M 04 ’ij tri i n- a -fi. i ni VJ- l/l' v Ignoranza. 2$ do indietro il vifioyne d allontanato dofi per qual fi voglia aliena cogniti otre. Che fe per anentur a alcun di noi poco di ciò curando >deltutto abbandonerà feftejfojo- fio rimarrà à gufa di pietra pentimento > e fenza intelletto : come appunto auuenne alla moglie di Lotiche (prezzando il configlio delli Angioli> perche fi r tuo fi a veder lincendio delle cinque Città infami9 fiubitofi cangio in vna sìatoua di que egli e certo > che fé Beffo confifie la dotta ignoranza:cognofee* ecco la dottrinale ip/urn^eeco l'ignoranza; cognofice te ipfurnaceo la dotta ignoranza* Fiatone dijfe vna volta3che la Fi loffi a era vna conofcenza di tutte le cofe,vna notitia delle cofe diurne, (fi human cima qual*ingegno e cofi alto >qu al‘ intelletto e cosi fiottile , qual mente e cosi fiubltme, che pojfia fialir alla perfetta cognitione delle cofehumane ? chefi a atta à penetrar le cofe cele- ftialt ? chepojfia apieno conoficer le cofe naturali l Chi dunque non ranza ejfier maggior della ficlenza, e che I huomoanzi debba chiamarfi ignorante a - - » « - ^ — i — — • _ .1 _ j m £ 4- u?Ji WS“T> rticgcpA—i ^ cbecofa fia, fecondo Fittone* JJbuomo dee fim filmar fi flit* tofio tgno- ranìe fiche*» dotti* ' vt.* dP* iti • • • • Digitalizza da-Goocrte • • 'zj* <