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È fungo mangereccio di conosciuta innocenza, ma molto inferiore al Gallinaccio per la carne più tenace e meno sapida.

Per la manifesta affinità e per la sua gracilità in confronto dell’antecedente, il volgo lo distingue col nome femminile di Finferla.

Spiegazione delle figure: a Gruppo di funghi, b Sezione verticale d’un inviduo. c Basidii. d Spore.

Cantharellus clavatus Pers. — Tav. LXXXII.

Ital. Cantarello violaceo. Franc. Chantarelle pourpre. Ted. Hasenöhrl.

Ha forma assai variabile; da prima si presenta come una clava troncata all’apice, poi si dilata e prende l’aspetto di trottolo o di ventaglio coi margini per lo più lobati. La parte superiore che rappresenta il cappello è nel fungo giovane color violaceo, poi passa al colore olivastro; la parte laterale o imeniale è di colore viola carnicino, da prima liscia, indi percorsa da vene turgide, ramose e reticolate; il gambo è breve, obeso, si unisce alla parte imeniale senza segno di distinzione, e ne ha il medesimo colore.

La carne è bianca, di sapore un po’ acidulo nel fungo adulto. Le spore sono gialliccie, a forma di mandorla, allungate, 10-13 × 4-4 μ.

Cresce per lo più a cespi e in lunghe file nelle selve di conifere in montagna dall’agosto all’ottobre.

Il Cantarello violaceo è specie mangereccia di buon gusto, purché si scelgano esemplari giovani; il fungo adulto diventa troppo acido e perciò si deve rigettare. Per la sua forma singolare e pei colori che lo distinguono non si può confondere con altra specie.

Spiegazione delle figure: a Gruppo di funghi, b Individuo isolato a forma di ventaglio, c Individuo sezionato verticalmente, d Spore.

Genere Craterellus.

Funghi carnoso-membranacei, con cappello e gambo, senza anello e volva; tessuto del gambo contiguo a quello del cappello: cappello aperto nel gambo; imenio liscio, senza lamelle o vene, ma talora con qualche rugosità; spore bianche, ellittiche; basidii a due sterimmi.