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più gravi, e quando vi sentirete lontani, forse isolati fra molti, pensate che la Patria vi segue palpitante, che milioni di cuori battono per voi, che d’ogni parte d’Italia per voi si levano a Dio voti ardenti e fervide preci. Pensate che il dovere verso la Patria e la Giustizia e il vostro sacrificio hanno affratellato i partiti e le classi, che con voi si batteranno i giovinetti e gli uomini anziani, d’ogni fede e d’ogni casta, che partono volontarî, e che, dietro al suo esercito c’è tutta l’Italia, la quale, unita nell’oblìo d’ogni divisione e d’ogni egoismo, combatte con esso, e per esso soffre, lavora e dà...
(A questo punto non osai guardare in faccia nessuno).
«Pensate che — come diciamo in altre pagine, destinate ai vostri cari, — la Patria non dimenticherà le famiglie di coloro che restassero in qualsiasi modo sacrificati, e che quelli fra voi che dovranno essere ricoverati negli ospitali vi troveranno cure sapienti ed amorevoli e assistenza spirituale. Quelli poi che saran destinati a cadere, saranno considerati e benedetti come martiri, giacchè per essi la causa della giustizia e della libertà, della democrazia e della fraternità umana farà un gran passo sulla via delle sue sacre conquiste. E quelli che torneranno saranno onorati e festeggiati da tutti, e potranno sempre ricordare con orgoglio ai loro figliuoli quanto avran fatto e sofferto».
(Parecchi occhi lucidi; le grosse labbra di un piccolo calabrese tremano).
«O soldati d’Italia, ora più che mai ricordatevi che siete cristiani e che, insieme alla legge di giustizia, di purezza e di bontà, Cristo ci ha lasciato una Fede che ci