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che s’impone ai tristi ed ai fiacchi: da veri cristiani e da buoni soldati della Patria, in guerra e in pace, nel combattimento contro tutti i nemici, esterni ed interiori.

E dopo aver concorso alla difesa d’Italia, alla sua sicurezza avvenire, e alla rivendicazione dei diritti dei nostri fratelli, compirete in tal modo un altro sacro dovere: quello di preparare sane, forti, virtuose le nuove generazioni della Patria.


Li 27. — Sempre per la diminuzione degli infermieri, abbiamo, noi più anziane, assunto anche un servizio notturno.

A me è toccato stanotte, per due sale contigue dei più gravi, con suor Serena.

Dopo la visita del cappellano e la breve preghiera, si fece silenzio, ma per poco. Diminuito l’effetto della morfina, i più sofferenti cominciano a lamentarsi piano. Qualcuno rivorrebbe l’iniezione. Conviene trattare, temporeggiare. Quando suor Serena è del parere, prendo la siringa.

Poi è la volta della canfora per Failli, il quale nei giorni scorsi ha avuto due volte l’emorragia dalla ferita al braccio. Purchè non si ripeta stanotte! Ora l’una ora l’altra, spiamo la fasciatura.

E’ suonata mezzanotte. Suor Serena s’è seduta in fondo, vicino alla porta di comunicazione, e sgrana il lungo rosario, appeso alla sua cintura. Io prego mentalmente, per tanto dolore che è nel mondo, per tanto amore che ci vorrebbe a sanarlo.

Nella luce tetra della lampadina velata dal paralume