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qualcuno che, quando crede nessuna di noi senta, dice cose indegne di un soldato italiano.


Li 15. — Oggi visita del Colonnello, la visita tanto desiderata e tanto temuta..... Noi siamo depositarie di molti desiderii, ma solo su alcuni dei petenti s’è fermato il «signor tenente», il quale li ha presentati al Colonnello per la visita. Il sogno, si capisce, per gli ancora ammalati, è il trasferimento nell’ospedale più vicino a casa, e per i convalescenti, la licenza. Taluni dicono: «Mi basterebbe vedere i miei figliuoli, poi tornerei in su volentieri!» Uno aggiunse: «Mi darebbero forza per morire volentieri...»

Ahimè, forse egli si inganna. Ma come comprendo tutti... Dicono che per taluni è un tentativo d’imboscamento; sarà, ma nei più è ben naturale sia per amore vero della famiglia. E sento che guai se fossi io il Colonnello... E siccome egli è d’animo assai buono, ammiro tanto più la forza con la quale, in molti casi, compie il suo duro dovere.

Quand’è passato, si vede qualche faccia mortificata, qualche lacrima anche. A volte dico qualcosa, a volte faccio mostra di non accorgermene. Ma più tardi, ripassando, sento che si parla più che mai d’imboscati.

Ah! in quanto agli imboscati, avete ragione, figliuoli. Ma non lo sapete ancora che la giustizia non è di questo mondo? Vi basti pensare che codesti devono sentirsi svergognati, e che voi potete tenere la testa alta, perchè avete fatto e tornerete a fare — non è vero? — il vostro dovere.