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armi, ebbi come una visione di ciò che dovrebbe essere il domani della Patria.


Li 9. — Oggi il nostro buon primario, dopo tanti sforzi perseveranti per salvarla, ha dovuto decidersi ad amputare la gamba di Fratti. E’ stata un ora penosa... Ma lui, destato dalla narcosi, era felice, come per essere liberato da un nemico. Il suo vicino, il povero Sollini, pareva invidiarlo.


Li 10. — Fratti è di nuovo abbattuto. Egli comincia a sentire di essere un mutilato. Perciò gli andiamo parlando della rieducazione professionale e dell’ottima posizione che può farsi un mutilato, spesso molto migliore di quella di prima, e delle soddisfazioni che può avere. Gli parliamo delle Scuole di rieducazione professionale, nelle quali possono addestrarsi, tanto a seguitare nel proprio mestiere, come ad esercitarne un altro, e nelle quali potrà imparare a leggere e scrivere, (il che ora sa a mala pena) e tante altre belle cose.

Sulle prime pareva diffidente. In lui pure è sorta l’idea, invalsa nei mutilati, che la rieducazione, il lavoro, sieno a danno della pensione, mentre invece, per quanto avesse a guadagnare, il mutilato mai la potrebbe perdere o vedersela diminuita. E’ questo un punto sul quale conviene battere assai.

Penso sempre con spavento e tristezza a quei mutilati che avran preferito accontentarsi della pensione, e i quali certamente, per l’ozio, diverranno dei frequenta-