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questa guerra — tanto ciò è vero che anche le vittorie ci prostrano come sconfitte. Io non mi pento di essere venuto a combattere — ho obbedito alla voce del dovere — se non lo avessi fatto ne avrei eterna vergogna. Ma ben altro era lo spettacolo, altre le emozioni che io mi riprometteva dalla battaglia — io posso dire di aver perduta una illusione ad ogni tappa.
«Vuoi che io ti parli sincero? Io desidero che la guerra abbia fine, io sospiro il momento di svestire questa uniforme per quanto gloriosa ella sia, e tornare semplice cittadino. Se io dovessi riassumere il mio giudizio su questo esercito in camicia rossa, al quale mi sono aggregato, non potrei farlo che con queste parole: «eravamo troppi o troppo pochi.» Non chiedermi in proposito altre spiegazioni.
«E frattanto, i migliori patiscono, combattono e muoiono! — In questa cameruccia, dove io sto scrivendo, c'è un poeta, un giovine poeta ferito, certo Eugenio Lanfranchi. Egli era venuto coll'entusiasmo della sua anima esuberante, egli era dappertutto ove tuonavano i cannoni e le carabine. — In quell'angolo c'è un morto, un fanciullo di tredici anni, che era venuto da Val d'Intelvi per vendicare sua madre... Il povero ragazzo ha fatto prodigi di valore... e nessuno saprà di lui... Quanti vennero per odio all'Austria, o per un elevato sentimento di dovere, o per entusiasmo di gloria... tutti meriterebbero una fronda di alloro... od un monumento... Ma queste anime candide e generose compiono i loro prodigi nel silenzio e nelle abnegazioni — gregarii degli infimi ranghi soffrono senza alzare un lamento, muoiono senza lasciare un ricordo. Pure io credo che anche in queste anime elette, l'entusiasmo e la fede a quest'ora sieno molto sbolliti.
«Udremo più tardi, a guerra finita, le recriminazioni e le invettive. Tutte le accuse andranno a cadere sul governo... e fors'anche — ma io credo che non l'oseranno — sullo stesso Garibaldi. — Dei colpevoli ve ne sono molti, e in ogni parte, su tutta la linea; ma da questo intrigo inesplicabile di colpe, di errori e di fatalità, il nome di Garibaldi uscirà più puro e