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«Per mostrarvi che non vi fu da parte nostra verun inganno o soperchieria, io vi leggerò, o signori, la lettera che ci venne recata pochi minuti sono — la lettera di quei disgraziati... e diciamolo pure... generosi figli dell'arte!»
Il capocomico spiegò il foglio e proseguì leggendo:
«Cari colleghi:
«Al momento in cui riceverete questo foglio, noi saremo a Como, sdraiati probabilmente sulla paglia della caserma. La persona a cui affidiamo la presente è incaricata di consegnarla alle ore otto precise, al punto in cui sarà per aver principio la rappresentazione. Abbiamo promesso La partenza dei volontari, e nessuno vorrà accusarci di aver mancato di parola. — Noi siamo partiti! — L'autore del nuovo dramma si era proposto di spronare i suoi concittadini ad accorrere sotto le bandiere di Garibaldi — orbene: noi crediamo che il nostro esempio gioverà meglio allo scopo. Noi abbiamo profittato delle camicie rosse che dovevano servire alla rappresentazione. Badate che c'è penuria di camicie rosse: quelle che ancora vi rimangono io vi consiglio di donarle ai giovani di buona volontà. Noi vi permettiamo di leggere in pubblico la nostra lettera. Dessa servirà a discolparvi. Noi conosciamo i cittadini di... Vedrete che gli spettatori, in luogo di esigere la restituzione del biglietto, proclameranno ad una voce di destinare l'introito della serata a benefizio della Commissione per le camicie rosse. Salute a voi, diletti colleghi, salute ai patriottici abitanti di.... Viva l'Italia! Viva Garibaldi! Viva la camicia rossa!
«Vostri affezionatissimi fratelli
«SIMONELLI — VISCARDINI — RIZZI.»
All'ultime parole della lettera rispose un uragano di grida che fece impallidire il capocomico. — Gli spettatori della platea salirono sulle panche agitando i cappelli e i bastoni — tutti i fazzoletti sventolarono dai palchi e dalle gallerie — i professori dell'orchestra per impulso istintivo ripresero i loro stromenti, e