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una rivoluzione, hanno alterato il corso tranquillo dei miei pensieri, confuso nella mia fantasia il bene ed il male, la virtù e la colpa.
«Erano gli ultimi di ottobre, le vacanze prossime a finire.... Venne a R... e prese alloggio nella casa di mio zio un nostro parente di Milano, ed una figliuola di quattordici anni in circa... un ideale di cherubino. Non saprei ridirti la commozione che io provai nel vederla, e che ora mi assale nuovamente al sovvenirmi di lei. Chinai gli occhi arrossendo, sentii mancarmi la voce.... Per due giorni non osai guardarla in volto nè dirigerle parole, sebbene alla mensa ella sempre mi sedesse rimpetto, e ad ogni tratto la incontrassi nel giardino e in sulle scale e in ogni angolo della casa. Pareva ch'ella mi perseguitasse come l'angelo tentatore... Mio zio e mia madre attribuivano la mia riserbatezza ad eccesso di timidità, a scrupolo religioso. Nulladimeno di tratto in tratto mi ammonivano: «non istà bene essere così selvatico! i preti devono pur vivere in mezzo alla società! via! non è peccato scambiar qualche parola con parenti di altro sesso!» E ciò dicevano in presenza di lei... Io tentava balbettare qualche frase... ma sempre invano. Convien credere che le ragazze sieno per natura più audaci di noi... Fatto è che in pochi giorni la cugina seppe di tal guisa assediarmi colle sue apparizioni inaspettate, co' suoi sorrisi, col suo franco e cordiale linguaggio, che a poco a poco io mi abituai a fissarle gli occhi in volto e ad intrattenermi con lei in famigliari colloqui. Mio zio e mia madre, vedendomi folleggiare nel giardino in compagnia della vivace fanciulla, non si avvedevano del pericolo. Noi coglievamo dei fiori, noi intrecciavamo delle corone per ornarne l'altare della Madonna... E mio zio ingenuamente esclamava: «quel dabben figliuolo, col suo esempio, ha già temperata la vivacità della Emilia... e l'ha indotta al bene... Eccoli là... sempre in giardino ad intrecciar corone per far omaggio a Maria! E parleranno senza dubbio di religione.... e di pratiche di pietà... Mio nipote non saprebbe parlar d'altro.» Infatti, i miei colloqui colla fanciulla erano innocentissimi; ella mi narrava del suo collegio, delle