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i giorni dell'anno col caffettiere del teatro Re, pagandolo di facezie e di epigrammi. — Non esistevano giornali umoristici; il Cosmorama Pittorico, istituito dallo Zini, contava settemila abbonati. — In piazza Castello si giuocava al pallone. In una bottega sulla Corsia del Duomo, si offerse per circa sei mesi uno spettacolo di pulci ammaestrate, le quali eseguivano diversi esercizii ginnastici; tutta Milano corse ad ammirarle. — Il Meneghino Moncalvo, recitando alla Stadera o alla Commenda, si faceva imprigionare regolarmente due volte alla settimana per l'arditezza delle sue allusioni antiaustriache. Il teatro Santa Radegonda, a cui si ascendeva per una scala di legno, era più angusto, più sudicio e più tetro che non sia al presente. — Merelli, impresario del teatro alla Scala, possedeva una superba villa a Lentate, e dava commissioni ai più celebri pittori e scultori. — Rovaglia, vestiarista degli imperiali regi teatri, sfoggiava sul corso un magnifico equipaggio. — L'agente Burcardi veniva giustamente considerato il più magro cittadino di Milano. L'abate Gianni, un colossale gigante, regalava pubblicamente due schiaffi al figlio di Radetzky che lo aveva insultato, e n'aveva dal generale felicitazioni ed encomii. — Di duelli non si udiva parlare; le quistioni più complicate si scioglievano col metodo estemporaneo dei pugni e delle reciproche bastonature. — Le teste dei poliziotti, nei quartieri di porta Ticinese e di porta Comasina, furono più volte sprofondate nel vano del loro kepy torreggiante. I barabba portavano gli orecchini e si radevano la nuca; i garzoni da macello si distinguevano per due enormi ricci poco simmetrici, striscianti sull'orecchio. — Prima del 1840, il tabarro costituiva l'indumento invernale più usitato. Vi erano tabarri da quattro, e persino da otto a dieci pellegrine. Il paletot veniva generalmente adottato verso il 1841. — Il giorno di Pasqua, fosse pioggia o bel tempo, metà della popolazione indossava arditamente gli abiti estivi. Il pantalone di nankin godeva in estate il massimo favore. Sul Corso si incontravano ad ogni passo delle dame seguite da un domestico in livrea. I cani favoriti delle signore appartenevano alla razza dei carlini o