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Io amava il mio bracco come un amico... Alla fine non è un delitto portar un po' di affezione alle bestie che sono anch'esse creature di Dio! Cosa aveva fatto di male quel povero Fido?... Vedendo quelle monture bianche e quelle sciabole, s'era messo ad abbaiare... Ed essi — bel coraggio! bella forza!... pinf! panf! me l'hanno freddato con due palle nella testa!

— E voi non l'avete più perdonata a quei mostri! — proseguì Gregorio — si capisce! Ma a quel ragazzo... vedete!... a quel ragazzo i tedeschi hanno ucciso ben altro che un cane...! Hanno ucciso la persona che tutti al mondo si tengono più cara — la persona che egli ama, che egli adora senza averla conosciuta... una santa che prega per lui in paradiso... sua madre.

— Ma dunque... — esclamò il prete — questo ragazzo che da cinque o sei anni ti sei tirato in casa... che tutti credono tuo nipote...?

— Sotto voce... che nessuno ci senta! — sì!... è lui — badate che io vi parlo come se foste il mio confessore — è il figlio della mia povera Martina!



PARTE SECONDA

Il Dovere.


I.

Fra le molte famiglie che in Lombardia arricchirono considerevolmente dopo le disastrose peripezie del 1848, una ve n'ha in Milano, la quale oggigiorno può competere, in fatto di dovizie, col patriziato più illustre di censi. La voce del popolo, che è voce di Dio, attribuisce a questa famiglia un patrimonio di cinque o sei milioni. — Al fortunato capitalista noi daremo un nome di nostra invenzione — lo chiamer