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chiarata da candele di sego. Ad ogni mutamento di piatto, il piccolo andava in giro collo smoccolatoio — la fuliggine pioveva nelle zuppe.
I secchi dei lattivendoli giravano scoperti nelle vie, o solo coperti da uno strato di mosche. In ogni via aprivasi un macello; i suini e i vitelli, trascinati brutalmente sui carri, intronavano dei loro gemiti le vie. — I monsignori del Duomo si distinguevano per la rotondità dell'addome; gli altri ministri del culto, meno qualche professore damerino, facevano gara di collaretti bisunti. Della decenza pubblica si teneva poco conto. Mentre i fianchi del Duomo venivano liberamente usufruttati per sfogo di una secrezione meno pura; presso gli scalini, in sul far della notte, si davano convegno barattieri e ruffiani d'ogni specie, i quali, senza scrupolo di sorta, offrivano ai passanti la merce proibita. Nel centro della città, a poca distanza dalla cattedrale, esistevano case di vizio. A tutte le ore del giorno, le più sozze femminaccie scendevano in sulla porta, o affacciavansi alle finestre, e colla voce e con gesti laidissimi invitavano a salire. Ai veglioni della Canobbiana del Carcano, ebbrezza e dissolutezza inenarrabili. In una notte di sabbato grasso, al teatro Fiando, si dovette sospendere il veglione, e i poliziotti fecero sgombrare la sala, perchè i cavalieri danzanti s'erano spogliati infino alla camicia.
Risaliamo alle regioni elevate. Marchesi godeva fama di scultore eminentissimo; Havez dominava nella pittura storica: Canella e Bisi nel paesaggio; Sabbatelli era insuperabile negli affreschi, Molteni era chiamato l'imperatore dei ritrattisti, Sanquirico, scenografo della Scala e cavaliere di più ordini, riceveva, con alterezza principesca principi visitatori. Rossini, Bellini e Donizetti fornivano il repertorio musicale ai grandi e piccoli teatri. Piacevano due o tre opere di Mercadante. Pacini, già quasi obliato, nel 1842 riviveva glorioso colla Saffo. Alla Scala si rappresentavano con successo i Falsi Monetari del Rossi, lo Scaramuccia e la Chiara del Ricci, il Furioso di Donizetti, il Buontempone del Mandanici, tutte opere in oggi obliate o dannate al ludibrio dei piccoli teatri. La Malibran era