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leganza.

Le due figlie più adulte del regio impiegato, quasi coetanee, l'una all'altra somigliantissime nelle fattezze del volto e nella struttura del corpo, perchè losche ambedue e rattratte in una spalla, coll'occhio destro cercano magnetizzare un signore che fuma presso il camino, col sinistro un cappone che fuma sul fornello.

Il signor Regola è riuscito a sbarazzarsi del vetturino, ma prima di metter piede nell'albergo, egli si consulta colla propria moglie sul genere della cena che quella sera vuol essere adottato.

Trattandosi di dover pagare, bisogna conciliare gli interessi dello stomaco cogli interessi della borsa — bisogna trovare un palliativo al tremendo appetito della vorace famiglia.

Dopo breve discussione, i due coniugi finiscono a mettersi d'accordo, decidendosi in favore del torbolino!

Fermi in questa risoluzione, essi entrano nella cucina, affrontando coraggiosamente i reclami dell'esercito affamato...

— Ebbene! dice il signor Regola all'ostessa — che c'è di buono in quelle casseruole? Abbiamo noi qualche cosa... qualche piatto casalingo... e sostanzioso...

— Abbiamo ciò ch'ella può desiderare, risponde l'ostessa — Vuole un buon pezzo di stufato... numero uno, prima cottura?

All'idea dello stufato tutti gli occhi della famiglia Regola, tutte le bocche si spalancano e si convergono nel volto di papà...

— Che ne dici, Teresa?... sentiamo il tue voto sullo stufato...

— Alla sera gli è un po' pesante tanto più che qui in campagna bisogna andar a letto di buon'ora....

— Ebbene! vediamo se vi è qualche cibo più leggiero.

— Avrei dei funghi cotti alla spazzacamina..... dice l'ostessa.

I fanciulli riaprono gli occhi e le bocche...

— Eh!... funghi... che ne dici, Teresa?... Eccellenti i funghi... alla spazzacamina! Peccato che due ore fa abbiamo mangiato del latte a Biassonno!

— Sicuramente! ripetè la moglie del regio impiegato — abbiamo bevuto del latte a B