Pagina:Ghislanzoni - Racconti politici, Milano, Sonzogno, 1876.djvu/254

naturalista.

I due professori, col capo intricato fra i rami, si contorcono, si dimenano, si difendono alla meglio colle pedate, urlando: al ladro! all'assassino! e invocando soccorso in tutti i toni della paura.

— Volgiti costà, e mostrami il tuo grugno da patibolo! grida il Franchetti allo Zannadio, facendolo girare come un paleo.

Il povero geologo cade a terra ginocchioni, leva le mani in atto di preghiera, poi, riversando le saccoccie del soprabito da cui si rovesciano parecchie dozzine di ciottoli: Signor ladro! dice piangendo; pigliatevi pure tutta quanta la roba... ma lasciatemi la vita... per l'amor di Dio!

Perchè mai il Franchetti si arresta immobile, pietrificato dallo stupore?

Perchè mai il giovanetto, che poco dianzi investiva il signor Frigerio con tanta violenza, non appena questi gli ha rivolta la faccia, dà indietro due passi, e si tira il cappello sugli occhi per la vergogna?

I tre studenti, che furono della partita, abbassano le armi, si levano il cappello, e rimangono nella attitudine di colpevoli colti in fallo.

— Oh perdono! mille volte perdono! prorompe il Franchetti, deponendo il randello, e stendendo la mano al geologo, che giace tuttavia inginocchiato sull'erba... Voi; voi!... mio professore!... Voi... l'amico degli studenti! l'onore dell'Università!... Voi, che io venero e stimo fra tutti gli scienziati d'Italia!... Oh! lo imbecille! lo sciagurato ch'io fui!... Sorgete, non temete di nulla!... A me... a me si aspetta piegare il ginocchio dinanzi a voi... e implorare una parola di indulgenza!...

Lo Zannadio ed il Frigerio si levano in piedi e si guardano l'un l'altro come smemorati, mentre i circostanti colle più entusiastiche dimostrazioni di riverenza e di affetto cercano rassicurarli...

— Ma dunque, perchè ci avete aggredito con tanta furia? perchè quei randelli levati sulle nostre spalle? domanda l'ingenuo Zannadio.

— Per chi mi avevate preso? chiede il Frigerio alla sua volta.

— Signor professore!...