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— Sì... signora.
— Va forse a Bellano?
— No... signora.
— A Chiavenna?
— No... signora.
— A Menaggio?
— Sì... sì, signora.
— Per villeggiare?
— No, signora.
— Cornelietta, interrompe la signora Menafuoco madre, appoggiando le mani sovra i ginocchi come una regina del teatro Fossati; io ti proibisco assolutamente di parlare con persone, le quali, oltre ad essere di sesso diverso, non sono da noi conosciute, e quindi possono avere in politica delle opinioni contrarie alle nostre.
— Io non credo... balbetta il geologo imbarazzato;... io non credo aver offeso questa signorina...
— Basta!... non facciamo polemiche... Noi non dubitiamo ch'ella appartenga come noi alla classe degli onesti... Tutti i partiti sono onesti, quando onestamente, lealmente, francamente abbracciati... Vi hanno però circostanze, nelle quali da parte nostra sarebbe debolezza il transigere... Francamente lo diciamo: noi rispettiamo la di lei onestà, ma saremo sempre colla nazione!
Il signor Frigerio, non comprendendo parola di questa eloquente conclusione, chinò il capo rassegnato, e riprese tranquillamente il corso delle sue meditazioni. La madre Menafuoco spiegò il Pungolo capovolto e finse di leggere. Il Gallina si incaricò di ripetere mentalmente le parole latine scritte dallo Zannadio nel portafoglio, per farle tradurre a Menaggio da un antico professore di lingua tedesca. Le due sorelle dignitosamente si tacquero.
A Varenna l'omnibus fece sosta.... I due scienziati scesero dalla vettura, l'uno per tragittare a Menaggio, l'altro per proseguire a piedi la via fino a Bellano. Lì Gallina, prima di uscire dall'omnibus, ebbe colle signore Menafuoco un breve dialogo:
— Avete capito...?
— Eh! non siamo oche!
— Sapete cosa ha scritto nel portafogli quel gesuitone dalla cravatta bianca?...