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— Più logici e più profondi... Essi finiranno per abbattere i vecchi sistemi, a dispetto dei nostri dottrinarii, che si ostinano nelle loro pazze teorie...
— Convengo pienamente con voi... Anch'io nutro una vera adorazione pei tedeschi e pel loro genio profondo...
I due esploratori che, dal vano della finestra, raccolgono le sparse sillabe dello strano colloquio, schizzano fuoco dagli occhi e versano bava dalla bocca come due cani idrofobi. In udir le parole proferite dal signor Frigerio: i tedeschi valgon meglio di noi, uno degli esploratori dà di piglio ad una marmitta per lanciarla nel mezzo della tavola..
— Prudenza! gli dice il compagno... Bisogna procedere con legalità... Cercare di coglierli sul fatto, poi farli imprigionare o meglio appiccare!
— Io ti dico che costoro debbono esser due gesuiti mandati dal Lamoricière[2] per arruolare volontari!...
— Li credo piuttosto due tedeschi venuti ad esplorare le montagne...
— L'un d'essi ha nominato il Mazzoldi... Scommetto che il più giovane, quel dagli occhiali, è il famigerato Perego, redattore del Giornale di Verona[3].
— Io direi che sarebbe bene avvertire le Autorità...
— Ovvero chiamare la Guardia Nazionale, e far circondare l'albergo.
— S'io non dovessi partire a momenti coll'omnibus per recarmi a Menaggio, ti giuro ch'io li servirei daddovero, quei due capi da forca!...
Mentre dietro la finestra ha luogo il furioso dialogo, il conduttore dell'omnibus si avvicina ai due scienziati per avvertirli che è tempo di partire... Il signor Zanadio e il signor Frigerio, saldato il conto coll'oste, si avviano conversando verso il secondo cortile per prender posto nella