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del gabinetto, e col suo fare più disinvolto salutò il Bartolami e sua moglie, come se nulla fosse accaduto.
Silvestro che era a parte della tresca, già indovinava il cammino pel quale il giovine era riuscito ad evadersi dal gabinetto; ma il Bartolami avrebbe ignorato eternamente le sue sventure domestiche, se un accidentalità singolare non gli avesse fornito dei gravissimi indizii.
Rodolfo Barcheggia, per sottrarre sè medesimo e la moglie del Bartolami ad una posizione che minacciava di farsi gravissima per entrambi, era sparito pel vano di una finestra che metteva in un angolo buio, dove ordinariamente era esposta la ceralacca a rassodarsi. Piombando in quelle tenebre, il nostro giornalista aveva immerse le estremità posteriori del suo paletot in una caldaja ricolma appunto del rosso bitume, riportando, senza avvedersene, un timbro grandioso e molto appariscente verso i confini più estremi della schiena... Pressato di rientrare nell'uffizio di redazione per dissipare colla sua presenza ogni ombra di sospetto, dopo aver scambiati col Bartolami i più cordiali saluti, Rodolfo commise la fatale imprudenza di volgergli le Spalle per sedersi allo scrittoio...
— Oh vista! Oh stupore! Oh tremenda rivelazione!... Chi vorrà negare la tua provvidenza, o gran Dio dei mariti?... Il Bartolami, appena ebbe scorta quella immensa frittata di ceralacca aderente alle appendici più ignobili del giornalista, per un moto subitaneo di istinto conjugale, alzò gli occhi al finestrino... Fu un lampo di ispirazione, ma un lampo tremendo, fatale. Il volto del Bartolami divenne rosso come il paletot del letterato traditore!
E qui porremo fine alla nostra istoria, perchè non amiamo far piangere i nostri lettori, e d'altra parte riteniamo imprudenza far ridere il pubblico alle spalle di un marito burlato.
L'Unione patriottica sospese immediatamente le sue pubblicazioni. Un breve avviso esposto sulle cantonate delle città invitava i numerosi abbonati a recarsi all'uffizio di Redazione per ritirare il denaro da essi an