Pagina:Ghislanzoni - Racconti politici, Milano, Sonzogno, 1876.djvu/21

a... Mi era venuto in mente di mandar via la Martina, come avevo fatto alcuni mesi prima, quando passavano i crociati dello Stelvio. Veronica era malata — come si fa?... E poi, c'era pericolo — le strade erano piene di soldati — e quegli altri... i nostri battevano le montagne per ritornare in Svizzera — Ero là: sotto quel fico, a pensare, colla testa nelle mani. Vedo comparire il Console sulla porta del cortile — (allora chiamavano Console quello che oggi... presso a poco... si chiama sindaco) — Buon dì, Gregorio! — Signor Console, il mio rispetto! — Hai tu una camera per dar alloggio ad un uffiziale? — Camere! alloggio!... ma quando mai ho avuto delle camere io? — Eppure bisogna avere una camera! — Bisogna...! è presto detto... ma come si fa?... — Si fa... si fa...! insomma... bisogna che tu metta in ordine la camera... Fra mezz'ora io verrò qui coll'uffiziale... Hai capito? — Ho capito... ma quanto poi all'intendere...»

Il Console aveva messo un'aria, quella mattina!... Mi rideva in muso!... Basta!... Nel cinquantanove ho liquidato i miei conti con quella mummia... gli ho fatto sputare i due denti dinanzi... e d'allora in poi nessuno lo ha più veduto ridere. — Figuratevi il mio imbarazzo... e la mia paura! Pensa... rifletti: — che serve? se io non preparo l'alloggio, quelle bestie mi infilzano sulla baionetta e dànno il fuoco alla casa per arrostirmi! Non c'era verso... La povera Martina consentì a cedere la sua stanza che era imbiancata di fresco — fra noi due, in meno di un quarto d'ora, vi collocammo i mobili migliori pian pianino... come se si portasse attorno del vetro — ma pure l'ammalata si accorse di quell'insolito vai e vieni. «Mio Dio! che novità son queste! esclamava Veronica dal suo letto... con voce affannata...» Io corsi a lei per calmarla... In quel momento si intese nel cortile un rumore come quando il pescivendolo mette a terra la sua stadera — Il Console gridava: Gregorio! dove è andata quella bestia?... Presto! non si faccia aspettare il signor tenente!!! E l'altro colla sua stadera a battere le muraglie... che pareva satanasso colle sue mille catene. Io non poteva staccarmi da Veronica... La povera