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, uomo di lettere.

Il volto di Clementina si animò di un roseo più vivace. Un'occhiata rapida e significante espresse al giovane tutta la gioia, tutta la riconoscenza della donna innamorata.

Rodolfo, come avesse da fare con persone affatto nuove per lui, si inchinò all'uno ed all'altra — e volgendosi al fabbricatore di ceralacca: — signore, gli disse, io ardisco presentarmi a lei dietro un invito che lessi casualmente ier sera nella quarta pagina del Pungolo. — Io mi terrò fortunatissimo di impiegare i miei scarsi talenti al servizio di una persona intelligente, operosa ed onesta, quale è universalmente riputato il signor Onofrio Bartolami... Perdoni se ho ardito disturbarla ad ora così mattutina — ma il dubbio che altri mi prevenisse... la brama ardentissima di occuparmi presso di lei, mi ha fatto sorpassare alle convenienze; sono venuto, come direbbe un poeta, sull'ali del desio, sulle penne dei venti!

Rodolfo parlava l'italiano con affettazione, facendo spiccare le consonanti come un comico del teatro Fossati. Il povero Bartolami, a udire quelle doppie erre mordenti come lime, quelle doppie esse che parevano il fischio di una locomotiva, non ebbe più coraggio di parlare. Si volse a Clementina con un'occhiata supplichevole, la quale pareva dire: Aiutami! parla tu in vece mia! — Ma quella aveva le sue buone ragioni per affettare la più scrupolosa riserva.

Alla fine, dopo lunga esitazione, come uomo che riveli un misfatto, il signor Onofrio, coll'accento italiano che per lui era possibile, riuscì a proferire alcune parole.

— Si tratterebbe di impiantare un giornale!...

— Quotidiano? ebdomadario?.... Io propenderei all'ebdomadario — interruppe Rodolfo col suo fare da giornalista consumato.

— Avete detto?...

— Io vi chiedeva se sia nella intenzione vostra di istituire un giornale ebdomadario... o non piuttosto...

— No!... non... piuttosto... Ecco!... Al titolo ci ho già pensato io... Quello che voi proponete è troppo lungo... e da noi, a Milano, le parole lunghe non piacciono... Io