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rla da noi, in meneghino, io ti giuro Clementina.... ti giuro.... Hanno avuto un gran torto di portare la capitale a Firenze.... Poichè ad ogni costo si voleva andar via da Torino, bisognava fare un gran colpo di Stato, e piantarsi a Milano per sempre.... come è desiderio di tutti!....

— Ma tu, anima mia, ti scaldi senza ragione.... A Milano, a Torino, dovechessia, un deputato del Parlamento deve necessariamente parlare l'italiano.

— Tò! io credeva che alla camera di Torino si parlasse piemontese!

— Via! parliamo sul serio, Onofrio! e sopratutto decidiamoci! Se vogliamo preparare il terreno, se vogliamo assicurarci l'elezione, non ci resta tempo da perdere.

— Sentiamo!

— Bisogna incominciare come tutti cominciano.... Collocarci in una posizione elevata, dove tutti ci veggano, ci riconoscano e possano giudicarci!

— Hai detto?...

— Cosa hanno fatto Venosta, Allievi, Tenca, Jacini, per diventare deputati o ministri? Hanno istituito un giornale. Un giornale è il veicolo più sicuro e più spedito per arrivare alla camera.

— Clementina: questa sera tu hai delle ispirazioni luminose!... Vuoi che io te lo dica? il pensiero di istituire un giornale mi è già passato per la testa più di una volta!... Solamente io non ho mai avuto il coraggio di comunicarlo ad alcuno, neanche a te, Clementinuccia!... Mi pareva... so io? che tu dovessi ridere. Eppure io sentiva in me qualche cosa, qualche cosa che mi diceva: animo, Bartolami! fa vedere ciò che sai fare! Ti giuro. Clementina, che se io sapessi scrivere tutto quello che penso... Ma questo è il punto difficile... Nel mio cervello c'è tanto materiale da empire otto Perseveranze ogni mattina; ma poi, quando piglio la penna per mettere in carta le mie idee, allora, sia timor panico, sia il diavolo che mi porti, non sono capace di trovare la prima parola; e così, dopo molte ore di lambicco, quasi sempre finisco coll'addormentarmi!