Questa pagina è ancora da trascrivere o è incompleta. |
arlato su tale proposito senza mai riuscire a metterci d'accordo. Dunque.... da galeotto a marinaro.... Il più scaltro avrà la vittoria.... Piuttosto che cederla a te.... vorrei che la andasse in mano.... del primo venuto!
Il Trigambi esce dalla stanza brontolando. Il Nebbia, appena il collega è partito, mormora colla sua pacatezza abituale: «Vorrei vederla morta, anzichè nelle mani di quel furfante!»
All'indomani, tutti gli abitatori di casa Lanfranconi sono in piedi di buon mattino; io prima degli altri. Risoluto di condurre a termine la mia impresa in quella giornata, corro dapprima all'albergo in traccia di Eugenio.
— Ebbene! — esclama egli, — ho veduto Ifigenia al balcone! ebbi da lei un biglietto....! Oh amico! tu davvero sei il mio angelo tutelare! lascia che io ti baci. —
Eugenio mi getta le braccia al collo, e piange di consolazione. — Tempo non è di lacrime, — rispondo io cantarellando; — convien affrettare lo scioglimento del dramma. Ascoltami bene: l'ultimo colpo di scena, il colpo decisivo che ricondurrà Romeo nelle braccia di Giulietta, che farà morire di rabbia il rivale abborrito, che placherà la ferocia del padre tiranno, è serbato a stassera verso le ore otto. Ma, perchè il dramma riesca di maggiore effetto, ci vuol della polvere, ci vogliono schioppettate, grida di popolo e fuochi di bengála. Ecco dunque quanto devi fare per concorrere efficacemente a tale scopo. Fa di procurarti dei razzi o girasoli a polvere, e vieni alle otto della sera sotto le finestre del signor Lanfranconi, accompagnato da cinque o sei contadini. Appena vedi aprirsi le imposte del balcone, tu metti fuoco alla batteria, e fa che i tuoi contadini mandino un grido d'allarmi... Mi hai tu ben inteso...?
— Sì... ma in qual modo...?
— A me la cura del resto... Addio... il tempo è prezioso; io vado a disporre gli altri personaggi del dramma, onde la catastrofe riesca secondo i miei voti. —
Io mi stacco da Eugenio, e mi affretto a rientrare nella casa del signor Lanfranconi. Il grottesco presidente della Società democratica-italo-latina è in istretto colloquio