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credo d'essermi meritato un tanto onore... e quantunque, come dice il signor Nebbia, gli occhi dell'Inghilterra sieno rivolti con benevolenza all'Italia... non so comprendere come il celebre ministro siasi occupato del povero presidente del circolo di Gorgonzola....

— L'Inghilterra ha in Italia molti emissari, incaricati di studiare i progressi del paese, di conoscere il voto delle popolazioni. Lord Russel, parlandomi di voi, che stavolta finsi di conoscere, mi diceva in presenza di lord Palmerston: «Quel signor Lanfranconi la sa più lunga di tutti; l'Italia ha trovato il suo Pitt.»

— Pitt!... Che diavolo di nome? però.. bel nome... Un nome spiccio...! E dite un po': lord Palmerston non ha presa la parola...? non ha detto anch'egli qualche cosa a proposito del signor... Pitt...?

— A proposito di Pitt, lord Palmerston ha esclamato: «Voglia il cielo che il signor Lanfranconi sia il Pitt e non il Robespierre dello sventurato paese!»

— No... no! caro collega Palmerston... io non sarò il Robespierre dell'Italia: se mai venisse giorno in cui gli avvenimenti, come dice il signor Trigambi, esigessero una ghigliottina... io darei la mia formale dimissione. —

In proferire queste parole, il signor Lanfranconi si asciuga due grosse lacrime che gli gocciolano sulle guance. L'ingenuo trasporto del dabben uomo mi toglie il coraggio di continuare la finzione. Vorrei stringergli la mano, vorrei senza indugio aprirgli candidamente il mio cuore, dirgli le vere ragioni perchè io sono venuto in casa sua; ma forse di tal modo guasterei il mio piano di battaglia. Per buona sorte un terzo personaggio entra nelle sala... una giovanetta di circa diciott'anni, bella e mestissima nel volto: Ifigenia.

«Oh! la gentile creatura! — penso io, — dessa è ben tale da destare l'entusiasmo dell'amore in un cuore di ventisei anni, bollente, poetico qual è il cuore dell'amico mio.»

Ella si arresta... non osa aprir labbro. Si direbbe ch'ella tremi della severità paterna: forse l'aspetto d'uno sconosciuto la rende più esitante.