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onosillabi.

Mi conviene cangiar tono. — Eugenio, — gli dico, dandogli di braccio e traendolo meco verso la via del Durino; — tu hai nell'anima qualche grave cordoglio; perchè non ti confidi al tuo vecchio amico? Chi sa! forse io ti potrei giovare o d'opera o di consiglio! —

Eugenio si ostina a tacere; io prego, insisto, minaccio d'andare in collera; infine, vinto dalle mie preghiere, egli si risolve a confidarmi le sue pene.

— Ho paura che tu rida... di me! tu ridi di tutto....

— Ma non di tutti, — gli rispondo. — Però vorrei che le tue sciagure fossero tali da farmi ridere...

— Sono innamorato!

— Ottimamente!

— Tu cominci a ridere....

— Perchè l'amore è un male a cui facilmente si rimedia. Ma presto, veniamo al fatto: Gli amori di un volontario! ecco un tema da romanzo che i generosi editori milanesi, stante il prestigio dell'attualità, mi pagherebbero due soldi per pagina!

— Tu devi sapere che nell'ottobre passato io mi recai a villeggiare in un paesello a poche miglia da Gorgonzola....

— Gorgonzola! mio caro amico, io prevedo che le tue saranno disgrazie da ridere. Ti par egli che in un paese chiamato Gorgonzola possano accadere degli avvenimenti serii? Tanto meglio: faremo un romanzo umoristico.

— Eppure a Gorgonzola io ho veduto un angelo di bellezza, a Gorgonzola io mi sono innamorato, a Gorgonzola mi sarei ammogliato, se, durante la guerra, alcuni genii perversi, profittando della mia lontananza, non avessero distrutto il bell'avvenire di felicità ch'io mi aveva sognato. —

Il povero Eugenio proferisce queste parole d'un tono sì lamentevole, la sua bella fisonomia siffattamente si decompone, che io non ho più il coraggio di sorridere; io mi metto ad ascoltarlo colla serietà d'un medico consulente.

— La località ove accaddero le mie sc