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ti assesti un poco a tuo comodo per meglio assaporarla... Bravo! così va fatto! Vieni qua: mettiti a sedere... e lascia in pace i santi e la madonna... se vuoi che tutto vada per bene.
Gregorio aveva scaricato a terra il suo enorme fascio di legna — e fattosi dappresso al tavolo, si era posto a cavalcioni di una panca, giungendo le mani sotto il mento, e sporgendo la bocca semiaperta verso il prete.
Don Remondo colla sua voce più solenne lesse quanto segue:
«Ci scrivono da Caprera che il generale Garibaldi gode ottima salute... Egli ha ricevuto una lettera di un alto personaggio che lo ha messo di buon umore. Ad alcuni suoi amici, che sono andati a visitarlo, dichiarò di esser pronto ad assumere il comando dei volontarii al primo scoppiare della guerra. Noi crediamo sapere da ottima fonte che nel Consiglio dei Ministri si è già deciso di chiamare i volontarii e il loro invincibile condottiero non appena le operazioni della leva saranno terminate».
Il prete, finita la lettura, guardò in faccia a Gregorio aspettandosi una eruzione di entusiasmo violento. Ma il vecchio Gregorio pareva impietrito.
Dopo alcuni minuti, il vecchio levò lo sguardo verso sua moglie che era venuta ad ascoltare la lettura dietro le spalle del prete — quell'occhiata pareva una interrogazione.
Poi, con accento misterioso e carezzevole disse ad Ernani:
— Figliuolo, scendi in cantina!... Cavane un buon litro di quello che piace a don Remondo,... Ora comincio a crederci anch'io alla guerra... se si muove lui!... E bisogna pensarci... bisogna pensarci seriamente: non è vero don Remondo?
E quando il ragazzo fu tanto lontano che non potesse udire:
— Bisogna consigliarci... bisogna deciderci — o io, o tutti e due...
La vecchia Veronica facendosi colla mano ventaglio alla fronte — sentitelo! — esclamò — lo