Pagina:Ghislanzoni - Racconti politici, Milano, Sonzogno, 1876.djvu/145

entrava nel palazzo di Santa Margherita accompagnata da quattro membri del governo provvisorio: questa donna era Ortensia Rancati.

Portava un cappello alla calabrese ombreggiato da tre piume interminabili coi colori italiani. Vestiva un corsetto di velluto raccomandato ai fianchi da un cinto di pelle, dalla quale usciva il manico di un pugnale ornato di brillanti. La gonna di broccato rosso a grandi fiorami gialli scendeva fino alla caviglia, lasciando apparire uno stivaletto ungherese con due enormi speroni. Lo strano e capriccioso abbigliamento dava alle maschie abbrunite sembianze, alla colossale persona, l'aria virile delle antiche amazzoni. Ortensia Rancati era la personificazione di quel fanatismo, che pur troppo andò a sprecarsi in superfluità buffonesche o ridicole farse, e abbagliando il popolo colle fantasmagorie, lo fece immemore de' propri doveri, lo trascinò nell'abisso per un cammino di fiori. Ortensia Rancati aveva implorata ed ottenuta la liberazione dell'illustre prigioniero; ed ora veniva ella stessa per ridonargli la libertà, e per compiere una scena tragico-sentimentale, la cui conclusione doveva essere un matrimonio.

Il presidente del Comitato di pubblica sicurezza, scambiate poche parole cogli onorevoli membri del Governo provvisorio, accompagnò egli stesso l'amazzone fino alla prigione di Teodoro. Ordinò al secondino di aprire la porta, e già stava per entrare, quando Ortensia, con un gesto solenne, gli impose di arrestarsi... — Signore, — disse la donna levando il frustino e atteggiandosi come una pitonessa, — io sola debbo metter piede in quella stanza. Fra me e quell'uomo non può esservi altro testimonio che Iddio!

Ortensia entrò nella camera mentre Teodoro stava rileggendo la lettera misteriosa. Ella arrestossi presso la soglia, portò la mano allo stiletto, lo trasse dal fodero, e proruppe con voce maschia: — Sorgi, figliuolo della rivoluzione! vieni! io ti reco ciò che tu desideri, ciò che gli infami ti hanno tolto: un pugnale.... e la vendetta! —

Teodoro Dolci levò gli occhi... Il volto fiammeggiante della amazzone, lo strano abbigliamento, la