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piedi. —
Il collega dell'Obrizzi si affretta a versare il liquore nelle fauci del prigioniero estenuato. Questi apre gli occhi, e vedendosi dattorno tante persone armate dalla testa ai piedi, giunge le mani tremando, e implora misericordia.
— Ma che? voi dunque non mi riconoscete? — esclama l'Obrizzi, — non ravvisate il vostro amico, il vostro ospite della contrada di Sant'Antonio! Noi siamo venuti a liberarvi! noi siam venuti a premiarvi del vostro coraggio, dei vostri generosi sacrifici a pro della patria! I Tedeschi non sono più a Milano... Ora i padroni siam noi!... Coraggio adunque! Dimenticate il passato! e venite con noi a raccogliere quella palma di gloria che si addice ai martiri... ai valorosi... vostri pari!
— Bravo! bene! ben parlato! — gridano ad un punto i circostanti. — Venite, signor Teodoro! Tutta Milano vi attende per farvi festa! —
Così detto, i colleghi dell'Obrizzi prendono in sulle spalle Teodoro, e al grido reiterato di: Viva il riformatore di Capizzone! viva il martire di piazza Fontana! viva l'eroe del due gennaio! escono dalla camera, scendono le scale, e fuori all'aria aperta.
Al passare di Teodoro, quanti sono nella via si levano il cappello, agitano i fazzoletti; le guardie civiche presentano l'armi, le donne gettan fiori dalle finestre... E il corteo trionfale, preceduto dall'Obrizzi con bandiera spiegata, va sempre ingrossando fino agli Archi di porta Nuova. L'allievo di don Dionigi cogli occhi spalancati sembra interrogare tutto il creato per ottenere la spiegazione di quanto gli accade; uno strano sorriso gli increspa le labbra, il sorriso dell'uomo che è vicino ad impazzare, e vorrebbe afferrare un concetto che ad ogni istante gli sfugge. «Perchè mi hanno ferito in piazza Fontana? Perchè imprigionato nel mese di gennaio? Dove mi portano costoro? Che voglion dire quelle grida di evviva? Perchè tanta gente vestita di rosso, bianco e verde? E que' cavalieri in abito di velluto col cappello ornato di piume? Fosse questo il famoso carnevalone di Milano!... Quanti mobili accatastati nella via!... Forse per abbruciarmi