Questa pagina è ancora da trascrivere o è incompleta. |
lo e spacciato.
Ma la Provvidenza riserba a Teodoro una fine più gloriosa. Cinque o sei popolani, che ultimi rimasero nella piazza, veggono in passando l'orribile quadro: d'un calcio poderoso l'un d'essi lancia lo sbirro contro la parete; gli altri sollevano di terra il ferito, se lo recano in braccio, e spariscono dietro l'angolo della contrada di Sant'Antonio. Quando il poliziotto si volse per cercare la vittima, vide il luogo deserto, e udì in lontananza il fischio dei fuggenti, quel fischio schernitore, che i barabba di Milano lanciavano come protesta e minaccia contro gli esosi sicarii di una polizia abborrita.
CAPITOLO III.
La fama.
All'indomani, verso le undici del mattino, nella sala terrena
dell'albergo dell'Agnello, la conversazione dei commensali è più
animata che mai. Gli avvenimenti della sera precedente vengono narrati
e commentati in mille guise; il numero dei morti e dei feriti ingrossa
ad ogni tratto, ma nessuno sa ridire i nomi delle vittime.
— Presso l'osteria del Biscione fu trovato un orecchio di donna....
— Nel vicolo delle Ore fu raccolto stamattina un naso di fanciullo.
— Sa Dio quali atrocità furon commesse?..
— Le muraglie del palazzo arcivescovile sono tinte di sangue!...
Il proprietario dell'albergo si avvicina ad un gruppo, e dice con aria misteriosa:
— Si ricordano, loro signori, di quel giovanotto magro e sparuto che ieri sedeva a questa tavola?
— Ebbene?
— Io temo che ieri sera gli sia accaduta qualche disgrazia.... Questa notte egli non è tornato all'albergo....