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o; il popolo percorre le vie cantando, e il torrente della folla ingrossa più che altrove presso la contrada dei Pattari per introdursi nel largo di piazza Fontana, ove ha dimora l'arcivescovo, e dove la illuminazione è più splendida.

I commensali dell'Agnello si sono sbandati. Teodoro s'è riscosso dal breve letargo, ma l'insolita bevanda gli ribolle tuttavia nel petto e gli annebbia il cervello de' suoi vapori.

«Brunetto! ove diavolo si è ficcato colui! egli avea promesso di tenermi compagnia!... Oimè! qual vampa alla testa! se mio zio, se Dorotea mi vedessero!... Perchè mai quei signori hanno voluto che io bevessi tanto vino!? In questa città mi pare che tutti sieno matti! S'io posso tornarmene salvo a Capizzone, giuro di non lasciare più mai quel caro paese!»

Di tal guisa farneticava Teodoro. Il padrone dell'albergo entrò per caso nella sala, e vedendo il giovinotto seduto a mensa col capo fra le mani: — Che diavolo fa ella costì? — gli chiese con quel piglio dolce-brusco che è proprio degli osti milanesi. — Perchè non va anche lei a vedere l'illuminazione di piazza Fontana?

Teodoro levossi in piedi, e inchinandosi rispettosamente: — Sarei ben lieto, — rispose, — di poterla obbedire, ma attendo un compagno... cioè... voleva dire... il signor vetturale Brunetto di Capizzone, che ha promesso onorarmi della sua compagnia.

— S'ella conta sulla parola del Brunetto di Capizzone, dovrà aspettarlo un bel pezzo! A quest'ora il Brunetto dormirà briaco fradicio in qualche bettolaccia di Ponte Vetero. D'altronde, s'ella vuol godere lo spettacolo della illuminazione, non ha che a fare due passi fuor dell'albergo e abbandonarsi alla corrente della folla, che in pochi minuti la trasporterà nel centro della piazza.

Teodoro per quell'istinto di sommissione all'altrui volere, che don Dionigi avea sì coscienziosamente coltivato nel suo giovane allievo, seguì l'albergatore fino alla porta che dà sulla Corsia, sdrucciolò dai gradini, e travolto nella mischia, ora sospinto, ora sollevato dall'onda della moltitudine, in meno di dieci minuti