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delle quattro! In verità, io non credeva di aver tanto coraggio civile da reggere ad una discussione di sei ore e mezzo.

— Dunque?

— Dunque! spieghiamo le ali... e via! Hai tu uno zigaretto, mia buona Fidelia?

— Io ne tengo dei famosi, a me regalati da Speranza, mia sorella d’amore.

— Zigari alla Rosa?

— Meglio!

— Alla vaniglia!

— Meglio ancora!

— Al gelsomino?

— Fatene la prova, e giudicate.

E Fidelia si levò dalla tasca un astuccio elegante, dal quale estrasse alcuni zigari bianchi come avorio, che distribuì alle compagne.

Non appena le donne ebbero appressata alle labbra la foglia profumata e sciolto con legger tocco dell’ugna il nodo fiammifero, proruppero in una specie di ovazione.

— Delizioso!

— Inebbriante!

— Tutti i sapori dell’ananasso!

— Tutti gli aromi della terra benedetta!

— Questi zigari — disse Fidelia — si fabbricano alle Canarie colla foglia della Fragola vergine, detta arbusto del paradiso. Il Parlamento della Confederazione ha deciso che in tutti i dipartimenti di Europa venga piantato quell’arbusto, ed ha votato una somma ragguardevole per incoraggiare i coltivatori, accordando la privativa di smerciare i nuovi zigari a duemila società anonime. Lo zigaro della fragola vergine è dotato di speciali prerogative, ed esercita un’azione benefica sul cuore, moderandone i trasporti. A quanto pare, esso verrà adottato