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arbitrio, tu non fossi in grado di tornare in questo luogo stesso per ricevere l’assoluzione della famiglia; in qualunque Dipartimento, o Circondario della Unione Europea, avrai diritto di invocare la risurrezione morale, che ti verrà prontamente accordata, in dipendenza al messaggio telegrafico che oggi si trasmette a tutti i Tribunali di Europa determinante il tempo e la durata della tua condanna.

«Trascorsi i cinque anni ed un giorno, dacché l’esecutore della Giustizia ti abbia levato il collare di riprovazione e i fratelli ti abbian reso l’amplesso del perdono e dell’oblio, tu riprenderai il tuo nome di casato, sopprimendo il titolo onorifico che ad altri venne trasmesso. Da quel momento verrai riammesso al libero esercizio di tutti i diritti — tu sarai puro ed onorato al cospetto degli uomini come al giorno della tua nascita. Noi confidiamo nella saviezza del popolo, perché i voti della legge vengano esauditi. Quegli stessi che oggi si allontanano dal condannato, troncando ogni rapporto con lui, e cooperando per tal modo alla espiazione della orribile colpa, fra cinque anni saranno i primi ad abbracciare il redento e ad accoglierlo come fratello.

«Ed ora, o parricida, la tua espiazione incomincia. L’esecutore del Tribunale faccia l’opera sua. Al terzo squillo di tromba, la piazza sia sgombrata dal popolo — sulla Via della Misericordia, che il condannato dovrà percorrere per uscire dalla città, non veggasi persona; — tutte le finestre e le porte dei palazzi si chiudano. — Giorno di lutto è codesto, e gravissimo lutto per l’umanità! Un fratello è morto alla vita civile!»

Le parole del Banditore furono obbedite. Appena le trombe mandarono il terzo squillo, i cittadini silenziosi e commossi abbandonarono la piazza.

Era triste spettacolo. — Le tribune e le logge nello