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ha tolto di mezzo le ultime tirannie sociali. Il mondo ha dovuto convincersi che disuguaglianza di condizioni non può esistere dove tutti abbiano raggiunto l’uguale sviluppo di civiltà.

L’uomo che pensa non può essere il volontario dell’aratro. La scienza conquistava gli intelletti, le braccia disertavano dal campo. La reazione del 1835 si provò di respingere alla gleba gli spiriti ribelli, ma si riconobbe impotente. I paria si emanciparono.

L’Europa tremò del futuro — l’umanità tutta intera ebbe a dubitare della propria conservazione.

L’agricoltura è una necessità della esistenza umana — l’agricoltura è dunque un dovere di ciascun uomo.

Questo assioma sociale arresterà il disastro minacciato. La coscrizione agraria prenderà il posto della coscrizione militare. Dai venti ai venticinque anni, per legge del nuovo Statuto, ciascun individuo della Unione sarà coltivatore.

Vanno esenti dalla coscrizione gli impotenti ai lavori manuali, e gli Eletti dell’intelligenza. A questi ultimi, di numero assai limitato, lo Statuto accorda l’esenzione per rispetto ai privilegi del genio.

Godremo più tardi l’imponente e giocondo spettacolo di un campo di coscritti. Vedremo come la vegetazione si avvantaggi da questa nuova coltura operata da braccia vigorose e intelligenti. I cinque anni di agraria sono pei contadini dell’Unione, i più felici, i più caramente ricordati nella vita. Qual differenza fra l’antica e la nuova circoscrizione! Questa destinata a fecondare la terra, a portarvi la salute e il ben’essere; quell’altra condannata a distruggersi distruggendo, al soldo di una idea non compresa o ripugnante!

I lavori campestri sono un esercizio riparatore pel giovane estenuato dalle lunghe fatiche della mente. Lo Sta-