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CAPITOLO XXI.

Una casa di Immolate.

La gondola volante prese terra presso il vestibolo principale di quel superbo edifizio ideato dall’illustre Mengoni che un tempo si chiamava la Galleria Vittorio Emanuele.

Dopo l’attivazione dei velarii trasparenti e delle stufe cittadine, quel passaggio coperto di cristalli ha cessato di rappresentare un rifugio ed un luogo di convegno per le avventuriere e pei fannulloni eleganti. Le contrade principali di Milano, meglio riparate dalle intemperie e dai geli, riscaldate nell’inverno dalle stufe o rinfrescate nella calda stagione dai ventilatori roteanti, attraggono di preferenza i passeggieri.

Fin dal 1958, gli Anziani di famiglia hanno deliberato di utilizzare la galleria derelitta, convertendola in una casa di Immolate.

Quattro porte di bronzo dorato chiudono gli accessi, già complici nel secolo precedente di tante stragi reumatiche. Quelle porte, superbamente cesellate, narrano ai risguardanti tutta la storia dei sacrifizi di beltà consumati dall’eroismo femminile attraverso le barbarie dei secoli.