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mero tre: riferire il numero preciso delle gondole stazionate nei diversi quartieri, e di quelle che tengono l’alto. — Numero quattro: esaminare i tesseri dei singoli padroni di gondole, portanti le note giornaliere dal dieci settembre fino a questo giorno, e riferire l’itinerario di ciascun conduttore.

Ciascun subalterno, appena scoccato l’ordine, scompariva come fantasma, gli altri rimanevano in sentinella alle porte ad attendere i cenni del Capo.

Dopo un quarto d’ora di attesa, il numero due entrò nella sala, e depose sul pulpito del Torresani ventiquattro cartoni, sui quali era disegnata la nave volante.

Il Capo di Sorveglianza gettò una rapida occhiata sulle fotografie, indi rispose:

— Numero cinque: prendete una copia di questo disegno, e compite sollecitamente l’ispezione di raffronto.

— Numero sei: portate quest’altra copia nella sala di chimica onde sia ponderata e decomposta. — Numero sette: a voi quest’altro cartone! fate l’inventario dei mobili, degli attrezzi, degli accessorii che appariscono alla superficie della nave. — Numero otto: verificate se da qualche finestra o pertugio apparisce alcun frammento di figura umana, una testa, un naso, un orecchio, una gamba, non importa! riportatemi quei frammenti centuplicati di proporzioni.