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— Parliamo a voce bassa... Voi sapete che io vado a pranzo da lui due volte la settimana... E non vorrei...

— Eh! non siamo più ai tempi della repubblica rossa! Ora si può parlare liberamente!...

— Non si sa mai... quello che può accadere... Io non ho dimenticato il precetto di mio nonno: delle autorità, dei magistrati, dei funzionari pubblici — fin quando sono in carica — bisogna dirne bene, salvo a lapidarli quando sieno caduti...

— Io poi, non ho tanti scrupoli, caro Perelli... Anche ai tempi della repubblica era permesso dir male dei sindaci e delle Giunte... Toglieteci il piacere di parlare contro il Municipio, e in verità non sapremmo come passare la vita... Volete che io ve la dica schietta e netta come la sento in cuore?... anche in codesta faccenda della pioggia artificiale io ci veggo del marcio...

— Sicuro che c’è del marcio! — sciamano in coro i circostanti.

— Qui sotto c’è qualche imbroglio, qualche brutto intrigo dei signori anziani...

— E aggiungete pure del Gran Proposto!...

— Quando si pensa che Parigi, Berlino, Lucerna, Varsavia, infine le principali città della Unione respinsero la proposta dell’esperimento!...

— Ciò significa che il meccanismo è difettoso...

— Io dubito piuttosto che una pioggia artifiziale possa recare gravi danni all’igiene pubblica, suscitando dalla terra evaporazioni pestifere... Questa dev’essere la vera ragione per cui i Municipii delle capitali più illuminate non vollero tentare la prova... Oh! vedrete! vedrete!... Grazie alla intelligenza ed al senno del nostro Municipio, avremo fra pochi giorni a Milano la petecchiale o la febbre gialla...

— Quanto a me, nessuno mi leva dalla mente che