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CANTO DECIMOQUINTO. 145

LXV.


     L’una disse così: l’altra concorde
L’invito accompagnò d’atti e di sguardi,
Siccome al suon delle canore corde
516S’accompagnano i passi or presti or tardi.
Ma i cavalieri hanno indurate e sorde
L’alme a que’ vezzi perfidi e bugiardi:
E il lusinghiero aspetto e il parlar dolce
520Di fuor s’aggira, e solo i sensi molce.

LXVI.


     E se di tal dolcezza entro trasfusa
Parte penétra, onde il desio germoglie;
Tosto ragion, nell’armi sue rinchiusa,
524Sterpa e riseca le nascenti voglie.
L’una coppia riman vinta e delusa:
L’altra sen va, neppur congedo toglie.
Essi entrar nel palagio: esse nell’acque
528Tuffarsi; a lor sì la repulsa spiacque.