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CANTO TERZO. 71

XI.


     I semplici fanciulli, e i vecchj inermi,
E ’l volgo delle donne sbigottite,
Che non sanno ferir, nè fare schermi,
84Traean supplici e mesti alle Meschite.
Gli altri di membra, e d’animo più fermi
Già frettolosi l’arme avean rapite.
Accorre altri alle porte, altri alle mura:
88Il Re va intorno, e ’l tutto vede e cura.

XII.


     Gli ordini diede, e poscia ei si ritrasse
Ove sorge una torre infra due porte,
Sicch’è presso al bisogno; e son più basse
92Quindi le piaggie, e le montagne scorte.
Volle che quivi seco Erminia andasse:
Erminia bella, ch’ei raccolse in corte,
Poi ch’a lei fu dalle Cristiane squadre
96Presa Antiochia, e morto il Re suo padre.

XIII.


     Clorinda intanto incontra ai Franchi è gita:
Molti van seco, ed ella a tutti è innante.
Ma in altra parte, ond’è secreta uscita,
100Sta preparato alle riscosse Argante.
La generosa i suoi seguaci incíta
Co’ detti, e con l’intrepido sembiante:
Ben con alto principio a noi conviene,
104Dicea, fondar dell’Asia oggi la spene.