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Narra a Goffredo del signor de’ Dani |
CANTO OTTAVO.
Già cheti erano i tuoni e le tempeste,
E cessato il soffiar d’Austro e di Coro:
E l’alba uscia della magion celeste
4Colla fronte di rose, e co’ piè d’oro.
Ma quei che le procelle avean già deste,
Non rimaneansi ancor dall’arti loro;
Anzi l’un d’essi, ch’Astagorre è detto,
8Così parlava alla compagna Aletto: