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144 | LA GERUSALEMME |
L.
Ben tosto fia (se pur quì contra avremo
L’arme d’Egitto, od altro stuol Pagano)
Ch’assai più chiaro il tuo valore estremo
396N’apparirà, mentre starai lontano:
E senza te parranne il campo scemo,
Quasi corpo, cui tronco è braccio o mano.
Qui Guelfo sopraggiunge, e i detti approva:
400E vuol che senza indugio indi si mova.
LI.
Ai lor consiglj la sdegnosa mente
Dell’audace garzon si volge e piega:
Tal ch’egli di partirsi immantinente
404Fuor di quell’oste ai fidi suoi non nega.
Molta intanto è concorsa amica gente:
E seco andarne, ognun procura e prega.
Egli tutti ringrazia, e seco prende
408Sol due scudieri, e sul cavallo ascende.
LII.
Parte; e porta un desio d’eterna ed alma
Gloria, ch’a nobil core è sferza e sprone:
A magnanime imprese intenta ha l’alma,
412Ed insolite cose oprar dispone:
Gir fra’ nemici; ivi o cipresso o palma
Acquistar per la fede, ond’è campione:
Scorrer l’Egitto, e penetrar sin dove
416Fuor d’incognito fonte il Nilo move.