Oh delirii de l’uom! altri co i remi
Solca il mar periglioso, incontro a l’armi
Altri s’avventa, o de le regie corti
Ne l’auree soglie ambizïoso inoltra. 790Chi per dormir su l’ostro tirio, o in tazza
Bever gemmata, le città col ferro
Nemico invade, e le infelici case
Arde e saccheggia, e chi ricchezze aduna
Con lungo stento, ed inquïeto veglia 795Sul sepolto tesor: quello da i rostri
Stupido pende, e i tëatrale arena
Questo de i Padri e de l’accolta plebe
Cupido beve i raddoppiati applausi.
E v’ha per fin chi di fraterno sangue 800Gode lordarsi, e le paterne case
Esule abbandonando e il dolce nido,
Cerca sott’altro ciel patria novella.
Ma in sua tranquilla oscurità l’industre
Agricoltor col vomero a la terra 805Squarcia il fecondo seno; e al lungo attende
Annuo travaglio, ond’ei sostenta e nutre
La patria a un tempo, a i piccoli nipoti,
La greggia e i buoi del suo lavor compagni
Nè riposo si dà: variano l’opre