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Nè ascolterai chi persuader ti voglia
Borea spirando ad iscavar le fosse
490Nel duro suol; chè le campagne allora
Orrido stringe acuto gel, nè soffre
Che il tenero magliuol radice attacchi.
Ottima ed opportuna a piantar viti
Di primavera è la stagione, allora
495Che a noi ritorna la nemica a i serpi
Bianca cicogna; o de l’autunno a i primi
Freddi, allor quando da gli estivi segni
Uscito già, co’ suoi destrier non giunse
Nel cerchio ancor di Capricorno il sole.

     500Utile pure al frondeggiar de i boschi
Ed a le selve è primavera, e in lei
Di nuovi umor rigonfiasi, e bramosa
Chiede la terra i genitali semi.
Co le feconde piogge il sommo padre
505Etere allor de l’avida consorte
Discende in grembo, ed a l’immenso corpo
Si mesce immenso, e ne alimenta i germi.
Odonsi allora di canori augelli
Garrir le selve, ed a i concessi giorni
510Tornan gli armenti a rinnovar gli amori.
Ride il mondo e rinasce; il suol per tutto
Lieto germoglia, ed a le tepid’aure