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745Con gli armenti rapì. Nè al tempo stesso
Di minacciar cessarono le uccise
Vittime infette, e di sgorgar dai pozzi,
Putrido sangue, e per le vie di Roma
Sparsi errando ulular notturni lupi.
750Nè a ciel sereno in altro tempo mai
Più fulmini scoppiar vidersi, o tante
Funeste in aria fiammeggiar comete.

     Quindi a guerra civil con armi eguali
Vide Filippi le romane squadre
755Azzuffarsi di nuovo; e indegna cosa
Non parve ai numi che del sangue nostro
Due volte s’impinguassero de l’Emo
I larghi campi e la farsalia arena.
Tempo verrà che quelle terre un giorno
760L’agricoltor col vomere solcando,
Ed aste e dardi troverà da scabra
Ruggine rasi, e coi dentati rastri
Le sonanti urterà vôte celate,
E le grandi ossa attonito ed ignaro
765Contemplerà ne le scavate fosse.

     Oh de la patria tutelari numi,
Romolo e Vesta, voi che il tosco Tebro
In guardia avete e le romane mura,