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per l’una parte, qual mai linguaggio è straniero alle vostre orecchie, e a quali idee sì ricusa l’ingegno vostro, atto del par che avidissimo di abbracciare ogni genere di cognizioni; e qual per l’altra, qual’è la persona di grado umile e basso così, che sperare non possa e dal vostro animo umano una cortese accoglienza, e dal labbro vostro e dal volto un dilicato e grazioso incoraggiamento alla sua timidezza? Che se ciò pur non bastasse ad assicurarla, ben a difenderla d’ogni timore, d’un più possente appoggio presso di Voi la provvide la sua felice fortuna. Un Genio augusto e cortese, non ignorandola destinata all’onore di appartenervi, volle ei medesimo de’ suoi reali auspicii onorandola interessarsi per lei; e generoso occupandosi della sua sorte fin degnarsi suo protettore e sua guida di presentarvela di propria mano, e convertir con ciò solo la sua lusinga d’essere accolta, oso dire, in diritto d’esser gradita.
Scorta ella pertanto e raccomandata da questa mano a Voi sacra, altro a me più non rimane, che ritirarmi in silenzio, ed invidiarne il destino. Un sol ricordo però, un voto solo mi si permetta nell’atto di conge-